20 Feb Note sulla valutazione alla scuola secondaria
Tempo di batticuore, tempo di pagelle, tempo di valutazioni… sedute fiume, discussioni animate, griglie traboccanti di numeri, veri bollettini…di guerra?
È il momento fondamentale del processo educativo, quello in cui un insegnante mette in gioco tutta la sua professionalità e la sua competenza ponendosi al servizio degli alunni con l’atto didattico per eccellenza.
Valutare, dare un valore… mai al ragazzo che mi sta davanti, ma al lavoro che, guidato da me, ha saputo organizzare, al percorso compiuto, alle difficoltà superate, alla strada che gli rimane da compiere. È l’atto magnifico che fa apparire l’insegnante quasi onnipotente agli occhi dei suoi alunni.
La valutazione non rappresenti una sorpresa, sia formulata sui voti di cui l’alunno è già a conoscenza, elaborati non da una calcolatrice bensì dalla attenta osservazione della sua storia personale.
Il messaggio sia chiaro ma non inutilmente crudele, ponga l’accento sulle potenzialità emerse più che sulle fragilità, nasconda una proposta, un suggerimento, una guida… Comunichi al ragazzo che egli è ben altro rispetto a un numero, fosse anche un 10!
Pagelle scritte a mano con le grafie note dei proff., ora eleganti e ordinate, ora bizzarre, quelle che l’alunno ha imparato a riconoscere sulle sue verifiche e sui suoi quaderni.
Anche questa è un’attenzione di valore, in un’epoca in cui tutto è computerizzato e spersonalizzato: “i miei insegnanti, di propria mano, mi hanno mandato un messaggio, scrivendo un numero che mi rappresenti, in cui possa riconoscermi”.